La lingua, i proverbi

La lingua ufficiale del Madagascar è il malgascio, ma in ogni regione le tribù usano forme dialettali che differiscono in modo sostanziale l’una dall’altra. L’ortografia prende una struttura ufficiale solo nel XIX secolo per iniziativa del Re Radama I.

 Il francese è la seconda lingua che viene insegnata a scuola.

La struttura della lingua malgascia è malese, mentre il lessico è per il 55% malese, per il 40% deriva dal sanscrito e per il 5% da arabo-swahili-inglese-francese-latino-greco-ebraico.

La lingua corrente si esprime ancora oggi con metafore. Per esempio : il cielo : il tetto di Dio – la collina : il bambino della montagna – il sole : l’occhio del giorno, e così via… quindi i malgasci ancora oggi amano esprimersi anche con gli stranieri mai in modo diretto ma girando intorno all’argomento. 

L’amore è come una pianta di riso; trapiantato, cresce altrove” 

Ciò che l’occhio ha visto, il cuore non dimentica 

Chi non compra un coperchio per la pentola mangerà riso cotto male

I bambini degli altri fanno arricciare il naso

Stremato dal proprio lavoro come un venditore d’acqua in mezzo alla pioggia.

Coloro che sono uniti sono roccia, coloro che sono divisi sono sabbia

Non c’è niente di così duro che possa resistere alla forza dello zelo

Niente è impossibile per un cuore coraggioso

È lo spirito che fa l’uomo

La dolcezza è avvolta nell’amarezza

Non pensare che la valle sia così solitaria, Dio è sulla testa di tutti

Se hai solo un dente…sorridi almeno con quello

Gli occhi che amano non si vergognano di guardare.

Pungi prima il tuo cuore e poi quello degli altri,perchè se sai cosa ti fa male saprai anche ciò che fa male agli altri

Le parole sono come uova quando si dischiudono  hanno le ali

Quando si scompare, resta solo ciò che é stato dato

Aver fretta non vuol dire correre 

Quando si è in tanti ad attraversare il fiume non si è divorati dai caimani

Chi vive vede molto…chi viaggia vede di più

Il dolore è come un tesoro; lo si mostra solo agli amici 

Non c’è notte che non finisca mai 

 

“Aza ataonao fitia ranon-tambo:
be fihavy, ka mora ritra.
Fa ataovy tahaka ny rano am-pasika:
tsy nampizina hisy, ka nahazoana.”
(ohabolana malagasy)

Che il vostro amore
non sia come l’acqua di un torrente:
scende in grande abbondanza
ma ben presto sparisce.
Sia invece come l’acqua
nascosta nella sabbia:
non ti aspetti ci sia,

ma se ne può sempre attingere.” 

Ni soa atao tsangam-bototsy hazo heidinoina  Il bene che si fa è un monumento che i posteri non possono dimenticare
Tsy ny varotra notaloha, fa my fihavanana Non è il commercio che esistè prima, ma l’amicizia
Izay maharitra, vadin’ny andriana; izay tsi maharitra, vadin’i koto kely. Chi ha pazienza e sa attendere, sarà sposo/a di un nobile, mentre chi non ha pazienza sarà sposo/a del primo povero diavolo che incontra

*”Sette strade partono dall’albero della vita.*

*La prima non è la strada dell’uomo,*

*la seconda non è mai stata tracciata,*

*la terza si perde fra le nebbie delle paludi,*

*la quarta è del tutto vietata,*

*la quinta non porta da nessuna parte,*

*la sesta forse inizia ma non finisce,*

*e la settima nessuno sa se esista.*

*Eppure, figlio, ti dico:*

*se sei un uomo, prendi il bastone e parti”* 

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