Verbale dell’assemblea del 25 ottobre 2009

Domenica 25 ottobre 2009 dalle ore 12.30 alle ore 17.30 a Luzzana, presso l’oratorio, si è tenuta la terza Assemblea generale dell’Associazione “Unicosole – Onlus”. Presenti i membri del Consiglio Direttivo, i soci dell’Associazione, i partecipanti alle esperienze in Madagascar degli scorsi mesi di agosto e settembre, parenti e amici.

 Dopo il pranzo conviviale Padre Giangi apre l’Assemblea con una relazione riguardo l’attuale situazione dell’Associazione Unico Sole-Onlus. (vedi allegato)

 Conclusa la relazione di Padre Giangi si procede all’elezione dei nuovi membri del consiglio direttivo, stabiliti nel numero di 10 consiglieri più il presidente

  •  Elezione

Dopo una breve presentazione dei diversi candidati si procede alla votazione. Il voto è concesso ai soli membri dell’associazione che hanno versato la quota associativa.

 Risultati:

Domenico Albanese eletto a Consigliere con 18 voti

Elide Longa eletta a Consigliere con 15 voti

Marzia Albani eletta a Consigliere con 13 voti

Angelo Colombi eletto a Consigliere con 13 voti

Giovanni Bonetti eletto a Consigliere con 11 voti

Cinzia Cortinovis eletta a Consigliere con 11 voti

Flavio Ghidelli eletto a Consigliere con 9 voti

Fabio Forcella eletto a Consigliere con 7 voti

Nicola Carrara eletto a Consigliere con 6 voti

Giovanni Luigi Colombi eletto a Consigliere con 5 voti

Silvia Zerbini eletta a Consigliere con 4 voti

Mariarosa Testa 3 voti

Marta Longhi 3 voti

Lucia Magri 1 voto

 La seduta è così tolta. Il primo Consiglio Direttivo è stabilito per venerdi 6 novembre 2009 durante il quale vi sarà l’elezione delle diverse cariche all’interno del consiglio direttivo (Presidente, Vice-Presidente, Segretaria e Tesoriere).

 

La segretaria                                                                    Il presidente

Chiara Ghidelli                                                              Forcella Fabio

  

Terza Assemblea Generale dell’Associazione UnicoSole-Onlus con rinnovo del Consiglio Direttivo

 Con cuore colmo di gioia saluto tutti voi, cari amici dell’Associazione UnisoSole-Onlus, riuniti in questa terza Assemblea Generale. Sono trascorsi quasi tre anni da quando in 23 soci, il 14 gennaio 2007, abbiamo iniziato la Onlus, rafforzando il gruppo UnicoSole già fondato 8 dicembre 2003.

Riassumere questi tre anni in poche righe diventa un’impresa quasi impossibile: mi scuso se ho dovuto tralasciare alcuni aspetti e sorvolare su altri. C’è un proverbio malgascio che dice: “Il lavoro del contadino si vede della terra vangata”. La più grande ricchezza dell’Associazione siamo ognuno di noi, i nostri rapporti interpersonali e di gruppo, il nostro essere e il modo di lavorare, il nostro apporto d’idee e capacità, la nostra volontà di rompere le barriere di chiusura generando un mondo dove tutti possano sedersi, come fratelli e sorelle, alla stessa tavola. Le riunioni mensili di programmazione, formazione e, in particolar modo, i tanti eventi organizzati, ci hanno allenati all’interscambio di doni e talenti nelle nostre vite. Gli eventi organizzati sono i seguenti: due serie di mercatini con artigianato e proposta di viaggio in Madagascar durante l’ottobre missionario e il periodo natalizio, incontri e serate di sensibilizzazione e conoscenza, spettacoli, concerti e balli, animazione durante le Messa, la marcia non competitiva detta “Madagascarpiniamo”, festa annuale dell’Associazione, incontri di formazione e conoscenza per i 120 amici che in questi 6 anni hanno partecipato alle esperienze estive in Madagascar. L’attività di formazione, informazione e preparazione dei membri dell’Associazione e in particolar modo delle persone che desiderano compiere un’esperienza di vita e d’incontro e conoscenza in Madagascar è uno degli impegni più consistenti

La nostra Associazione ha i seguenti scopi: 

  • Favorire i diritti dell’uomo soprattutto l’educazione, l’identità culturale, l’alimentazione, la salute, il lavoro e l’informazione.
  • Sostegno alla scolarizzazione, alla formazione e all’avviamento al lavoro dei ragazzi e popolazioni rurali svantaggiate nei paesi del Sud del mondo.

 Per favorire i suddetti scopi, sono di fondamentale importanza le relazioni di vita, d’intenti e d’amore intessuti con i nostri partner locali in Madagascar attraverso le visite annuali. Lo scorso mese d’agosto e settembre 21 persone hanno potuto visitare e conoscere le due associazioni e i numerosi progetti ed attività in corso in terra malgascia. I rapporti di conoscenza, fiducia,  comprensione e rispetto si sono sviluppati e approfonditi in un’armonia d’intenti per la realizzazione di veri progetti per il bene comune di tutta le persone, soprattutto di chi ha tante porte sbarrate nella vita.

 

 

Progetti realizzati

Anno 2007-2008

  1. Costruzione della seconda parte della casa d’accoglienza dell’associazione Miaraka Aminy.
  2. Costruzione d’un magazzino viveri e di una stanza per i lavori di ricamo ed artigianato in vista dell’autofinanziamento dell’associazione Rainay: l’associazione Rainay vi partecipa con l’apporto del 40% del costo.
  3. Sistemazione degli ambienti all’ultimo piano nella casa famiglia Rainay per una maggiore recettività di ragazzi.
  4. Sostegno a distanza per 40 alunni delle scuole elementari, medie e superiori.
  5. Mensa scolastica per 200 alunni della scuola elementare statale di Manarinony.
  6. Lamiere per il tetto di due aule scolastiche per una scuola media comunale nel distretto di Isandra.
  7. Riabilitazione di un canale per irrigare 30 ettari di risaie ed ampliarne la superficie coltivabile a Manarinony.

 Anno 2008-2009

  1. Sostegno a distanza per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori  delle associazioni Rainay e Miaraka Aminy.
  2. Mensa scolastica per 220 alunni di una scuola elementare statale di Manarinony.
  3. Acquedotto per 612 persone della lunghezza di 8.300 metri con 13 fontane pubbliche nel paese di Manarinony, nel distretto di Ambositra.
  4. Acquedotto per 634 persone della lunghezza di 4.320 metri con 10 fontane pubbliche nel paese di Ivondrona, nel distretto di Fianarantsoa.
  5. Lavori di ampliamento della cucina e di sistemazione della recinzione della casa famiglia dell’associazione Rainay.
  6. Rimboschimento e piscicoltura attuato dall’associazione Miaraka Aminy.

 Anno 2009-2010

  1. Sostegno a distanza per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori delle Associazioni Rainay e Miaraka Aminy.
  2. Mensa scolastica per i 215 alunni nella scuola elementare di Manarinony (Ambositra).
  3. Acquedotto per 1.480 persone della lunghezza di 7.680 metri con 14 fontane pubbliche nel paese di Tambikandrefana e Sahamena (Lalangaina).
  4. Scuola elementare nel paese di Ambatoteraka (Mahaditra).
  5. Scuola elementare nel paese di Ambalalamay (Isandra).
  6. Scuola media nel paese di Vohimalaza (Ambositra).
  7. Progetto di autofinanziamento per l’Associazione Rainay e Miaraka Aminy.
  8. Fornitura acqua, luce e acquisto di un terreno con casa per l’Associazione Miaraka Aminy.
  9. Attrezzature sportive per la scuola media statale nel comune di Andoharanomaintso.

 Nella profonda crisi politica in Madagascar che si protrae dal gennaio 2009, accentuata dalla crisi internazionale di valori con le sue difficoltà economiche e finanziarie, le Associazioni non governative restano l’unica speranza per una condivisione di valori, energie e risorse per i nostri fratelli in Madagascar.

 

Sfide per il futuro

Oggi si rinnova il Consiglio dell’Associazione che guiderà la nostra Associazione per i prossimi tre anni. I compiti e le sfide che ci attendono sono molteplici. Ne voglio elencare solo qualcuna che a mio parere sono significative:

  1. Per avere un futuro l’Associazione deve formare i suoi soci e si deve aggiornare sulle nuove modalità di intervento nella cooperazione, sulla dottrina sociale della Chiesa, sulla conduzione dell’Associazione, ecc. E’ necessario investire maggiori risorse nella preparazione dei soci e nei corsi di formazione per coloro che partono per il Madagascar.
  2. Migliorare la ripartizione dei compiti e ruoli all’interno del Consiglio con l’assunzione di responsabilità da parte dei consiglieri nell’espletare i propri impegni. Quando prendiamo delle responsabilità portiamole avanti fino alla fine.
  3. Trovare le modalità per meglio coordinare le attività fra la nostra associazione e le associazioni partner in Madagascar.
  4. Iniziare una newsletter da inviare a tutti gli amici. Il servizio di segreteria deve usare svariati mezzi per raggiungere tutti i soci.
  5. L’autofinanziamento progressivo delle Associazioni con cui collaboriamo in Madagascar è una delle sfide maggiori e di non facile soluzione. Sono allo studio alcune proposte: allevamento di galline ovaiole, una riseria, la colletta annuale di riso, l’acquisto di un terreno per le attività future.
  6. In questi ultimi due anni l’Associazione ha ampliato le attività nel campo sia dell’istruzione come dell’autosufficienza alimentare con interventi nelle comunità rurali: penso sia la strada giusta da percorrere, ponendo attenzione al reperimento di risorse finanziarie.

 Luzzana 25 ottobre 2009     

                                                                                    Padre G.Colombi

 

Immagini collegate:

Riflessioni a caldo di Simone Ravelli

Dover fare una riflessione su questo viaggio, mi rendo conto che un po’ riduttivo perché sicuramente scriverò una piccolissima parte di quello che invece questa esperienza mi ha lasciato e mi lascerà per sempre dentro.

Pensare che ero scettico se fare o no questo viaggio , e ora che sono tornato ho una ricchezza che a parole non riuscirò mai a spiegare a coloro a cui lo racconterò.

dsc_0171 2.jpg - 172.88 KbUna cosa che ho scritto anche sul diario di viaggio e ora che sono a casa penso ancora con più convinzione, è quanto il sorriso di un bambino che pur abitando nel nulla e mangiando quanto basta solo per vivere , riesca , guardandoti, a riempirti il cuore di una forza indescrivibile.

Il sorriso, appunto, un elemento che non è mai mancato in nessuno di quei magnifici posti che abbiamo visitato, nonostante l’immensa miseria e povertà che regna tra quella gente.

Ci lamentiamo a volte per delle banalità assurde, senza renderci però conto che noi, almeno due volte al giorno, abbiamo sulle nostre tavole dei pasti completi, fin troppo a volte, e non pensiamo mai che a poche migliaia di km queste certezze non sono garantite nemmeno ad innocenti creature come i bambini.

Ho visto realtà veramente al limite dell’umano, come bambini così piccoli e innocenti costretti  a spaccare o trasportare pietre tutto il giorno, oppure ospedali privi delle minime condizioni igienico- sanitarie di cui ogni uomo ha diritto, o ancora, incredibile condizione del carcere.

A proposito, mi è rimasta impressa la risposta di un povero carcerato alla domanda postagli: “perché hai rubato e cosa vorresti adesso?”. La sua risposta è stata :”ho rubato perché ho smarrito la strada che Gesù mi aveva indicato e l’unica cosa che ora voglio è che voi preghiate per me”; sono rimasto senza parole di fronte a tanta forza e tanto coraggio.

Non finirò mai di ringraziare Giangi per questa opportunità, perché è solo grazie a questo viaggio che ora sono un po’ più ricco di certi valori che magari prima sapevo solo che potevano esistere e che non avevo mai avuto il piacere di provare.

Sono talmente tante le persone che mi hanno dato qualcosa, che non saprei chi cominciare a ringraziare.

Per questo il mio grazie generale, va a tutti coloro che si sono adoperati per rendere piacevole il soggiorno ed hanno organizzato in modo splendido ed accurato ogni nostro incontro e per averci fatto sentire perfettamente a nostro agio.

Ringrazio infine i miei 11 splendidi compagni di questa avventura. Ho conosciuto delle persone splendide in questo viaggio e la speranza è che l’amicizia che ci ha legato in quelle tre settimane, possa continuare, anzi aumentare sempre di più perché se è vero che chi trova un amico trova un tesoro, io mi sono arricchito in un colpo solo di ben 11 tesori.

Grazie di tutto.

Simone

Immagini collegate:

Riflessioni a caldo post viaggio di Gianni Bonetti

Siamo partiti dall’Italia il 12 agosto in 12 persone: un numero a caso, ma niente nella vita è un caso. Sì, siamo proprio come i 12 apostoli e, come loro, ignari di quello che avemmo veduto e toccato con le nostre mani e calpestato con i nostri piedi.

Dopo un giorno intero di viaggio sospesi  nel cielo, eccoci  ad Antananarivo:

“ l’Africa ci ha accolti: siamo pronti per l’avventura” è il messaggio che inviamo a casa. Ci accompagna un degno discendente di Gesù, Padre Gian Luigi Colombi, dell’associazione “Unicosole-onlus”: già durante il viaggio avevo cominciato a comprendere il significato bello e profondo di questo nome…tanti cieli, che si susseguono dal finestrino dell’aereo,  ma un unico sole che ci fa da guida.

Il gruppo appare subito disomogeneo per età, dai diciottenni ai sessantenni, il che può far presupporre alcuni problemi di adattamento, invece niente di questo perché da subito si instaura un clima di affiatamento, di collaborazione e di amicizia. Un prezioso strumento di condivisione è il diario giornaliero, che a turno ci permette di esprimere sentimenti, aspettative, ansie e paure, ma soprattutto lo stupore e le emozioni di questi incontri con la gente malgascia , bambini, mamme, famiglie, così  mancanti di tutto, ma stracolmi di voglia di vivere. 

L’impatto con questa realtà è da subito sconvolgente: ci troviamo a fare i conti, noi che arriviamo da un mondo nel quale hai tutto e di più,  con questo popolo che vive nella miseria più nera, niente acqua, corrente, gas, ma solo quel che basta per cucinare ciò che al massimo ti toglie i crampi della fame. Eppure, ed è qui lo stupore e quasi l’incredulità, queste persone riescono a vivere con gioia la loro vita, in “perfetta letizia”, secondo lo stile di S.Francesco. Te ne accorgi da tante cose, per esempio da come partecipano alla S.Messa, con canti, danze, sorrisi…ben lontani dal nostro guardar l’orologio con noia e distrazione. Oppure dai loro discorsi: tutti infatti, dal capo politico al semplice capofamiglia, dall’analfabeta al laureato, prima di iniziare una conversazione, antepongono Dio, ringraziandolo di quanto offre loro e chiedendogli perdono. E anche dai loro modi di fare, sempre dignitosi e composti, ma anche vivaci e colmi di attenzione e incredibile ospitalità; per l’ospite, infatti, preparano cibo che per se stessi non possono permettersi.

Tante sarebbero le cose da dire su un viaggio che già all’arrivo in aereoporto vorresti rifare…per il momento puoi però raccontare agli altri, a quanti ancora ignorano questa realtà, se non per sentito dire, che è ben diverso dal vivere. E poi ci sono i progetti da portare avanti, e anche da qui si può e si deve fare molto. L’importante è mantenere aperto il collegamento con queste persone meravigliose: per loro uno spiraglio di luce nella loro immensa povertà, per noi un’occasione per interrogarci e crescere nella nostra fede, non fatta di sole parole, ma di gesti concreti. Come questo viaggio che ti scuote e ti segna. Profondamente.

Immagini collegate: