Newsletter del 22 marzo 2022

Carissimi amici,

quando pensavamo di vedere qualche spiraglio di luce nel buio dell’emergenza sanitaria che da ormai più di due anni limita la nostra libertà di movimento, e a volte anche di pensiero, siamo caduti nel generale sconforto per ciò che sta accadendo ai confini d’Europa.

Malgrado il clima triste, non vogliamo cedere a pensieri negativi, ma anzi condividere con voi la speranza e la nostra visione positiva della vita, e il desiderio che tutto possa migliorare.

Vi raccontiamo cosa è accaduto in questo inizio di anno in Madagascar: tra gennaio e febbraio 2022, si sono abbattuti sull’est del Paese due cicloni (Batsirai e Emnati) e due tempeste tropicali (Ana e Dumako). Pochi mezzi di informazione ne hanno dato notizia. Avendo caro il Madagascar, avrete magari saputo del “vento che semina disgrazia”, traduzione in lingua malgascia della parola ciclone.

Le piogge torrenziali hanno causato lo straripamento dei fiumi, ma soprattutto il vento a 240 km orari / ha distrutto fino al 95% di ciò che ha incontrato sul suo cammino: edifici, piante, coltivazioni.

La stampa malgascia parla di oltre 120 morti, tra cui naturalmente anche i bambini, di oltre 40.000 abitazioni e oltre 3000 aule scolastiche distrutte, di decine di migliaia di sfollati, di quartieri delle città allagati, di fiumi che si sono riversati nelle campagne e nelle risaie a terrazza degli altipiani portando via quanto era stato seminato.

Conoscendo la realtà dell’isola, con le strade interrotte, i ponti travolti dalla furia dei fiumi in piena, con la popolazione sparsa in microvillaggi lontani tra loro, avere informazioni realistiche e fare il censimento di quanto realmente è accaduto è praticamente impossibile. Supponiamo ragionevolmente che i danni siano maggiori di quelli dichiarati, così come anche, purtroppo, il numero delle vittime.

Molti Paesi hanno inviato aiuti, che il governo fatica a consegnare.

Aina, la nostra collaboratrice in Madagascar, è sempre presente nella gestione della attività finanziate da UnicoSole, e fa da ponte fra la nostra associazione e le autorità locali. 

Ihosy non è stata il centro del ciclone, anche se è stata colpita in modo importante. 

Tramite Aina ci arrivano le prime richieste di aiuto a 150 famiglie e ad alcune scuole del distretto di Ivohibè per riparare i tetti di lamiera, strappati e divelti dal vento. 

A seguito dei sopralluoghi, Aina si rende conto che è impossibile riparare solamente il tetto, perché la maggior parte dei muri di argilla delle case si è sciolta sotto la furia del ciclone: le famiglie rimaste senza casa sono al momento ospitate nelle scuole pubbliche.

Il provveditore del circondario scolastico di Ivohibè ha comunicato ufficialmente che l’82% delle scuole della regione ha subito danni tali da non consentire la prosecuzione dell’attività scolastica. Anche in questo caso, si tratta soprattutto di tetti scoperchiati e di scuole interamente distrutte.

Di fronte a questa catastrofe, i progetti di lunga prospettiva sono stati rimandati. Adesso è necessario rispondere all’urgenza di riparare case e scuole affinché la vita riprenda con una certa normalità. Il consiglio direttivo di UnicoSole ha così deciso di supportare i piccoli progetti di riparazione. E’ stata stipulata una convenzione con il provveditore del distretto scolastico di Ivohibé (CISCO) per acquistare le “toles”, i chiodi, il cemento e altro materiale, per le comunità che si impegnano a effettuare, nei tempi stabiliti, i lavori di riparazione delle scuole.

Amara constatazione: il Madagascar non beneficia del progresso, anzi proprio per sostenere il progresso del mondo sovrasviluppato viene defraudato delle materie prime di cui è ricco, e che sono indispensabili per le componenti dell’alta tecnologia, ma paga un prezzo altissimo, e nel silenzio generale, subisce le conseguenze dovute al cambiamento climatico. Non solo la siccità che colpisce il sud riducendo le famiglie alla morte per fame, ma anche l’aumento del numero dei cicloni e della loro violenza.

L’ironia della sorte è che con tutta l’acqua profusa dai cicloni, proprio nel profondo Sud, nelle zone dove in autunno abbiamo inviato la manioca e i semi di mais da piantare, è piovuto pochissimo. Nel mese di gennaio, prima del ciclone, la situazione era già nuovamente drammatica: se le semine non vengono bagnate dalla pioggia tutto si secca, e la speranza di veder nascere i frutti della terra muore con quanto si è seminato.

Ecco venire avanti una nuova lunga carestia che porta con sé enormi difficoltà nel sopravvivere.

Cari Amici di UnicoSole, in questo momento siamo tutti con il cuore in trepidazione per la guerra in atto a pochi chilometri dai nostri confini, per i profughi che arrivano nelle nostre comunità. Sembra quasi che nelle povertà del mondo, che non mancano mai, ci sia una sorta di triste graduatoria fra situazioni di emergenza prioritarie e altre che sembrano meno urgenti. Ma i poveri della prima ora non diventano meno poveri perché se ne aggiungono di nuovi….

UnicoSole resta fedele al suo impegno verso gli amici del Madagascar. Se deciderete di sostenerci ancora, tutto verrà destinato per intero, come sempre, alle necessità che si manifesteranno via via, e che raccoglieremo dalle popolazioni stremate. Vi rendiconteremo tutto con il maggior dettaglio possibile.

Vi informiamo che il 10 aprile 2022 alle ore 14.30 è convocata l’assemblea ordinaria annuale dei soci, aperta anche a amici e sostenitori di UnicoSole. Se volete partecipare, basta inviare una mail a info@unicosole.it, indicando il numero di cellulare. Vi invieremo il link del collegamento alla riunione.

Il presidente, il presidente onorario e il consiglio direttivo di UnicoSole

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