Elie Rajaonarison: Ranitra

Elie Rajaonarison, (1951-2010) poeta malgascio, è stato un artista poliedrico. Si è infatti cimentato con successo  anche nel campo della fotografia e del cinema. Laureato in antropologia e docente presso l’Università di Antananarivo, Rajaonarison ha pubblicato una raccolta di poesie, intitolata “Ranitra”, e tradotto in lingua malgascia il poeta francese Jacques Prevert. È stato inoltre Segretario della Cultura, e per una volta anche consigliere del precedente Presidente Marc Ravalomanana durante le violenze politiche del 2002 a seguito delle elezioni presidenziali, e che portarono alle dimissioni e al successivo esilio a Parigi dell’allora Presidente Didier Ratsiraka

Nel 2002, mentre  partecipava allo Writers’ Workshop presso la University dello Iowa (Usa) insieme a poeti e scrittori di altri Paesi, esortò gli scrittori malgasci a partecipare alla vita del mondo e ad uscire dalla propria insularità.

La maggior parte dei Paesi qui presenti [all’IWP workshop] si sforzano di tradurre le proprie opere, di integrarle nel circuito culturale del nostro tempo. La nostra situazione insulare non dovrebbe essere percepita come negativa. Al contrario. Abbiamo l’opportunità di avere allo stesso tempo il senso sia del radicamento sia del viaggio, come tutti gli isolani. L’indagine sull’identità è stata ben avviata, e deve continuare a interrogarci. Ma adesso è ora di “viaggiare”. Ora è tempo di farci vedere e di vedere verso qualche altra parte, in poche parole: è arrivato il momento di esistere! Di conquistarci un posto nella mappa letteraria del mondo. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere questa scommessa: una letteratura ben affermata scritta nella nostra lingua nazionale che continua a produrre, una padronanza del francese di cui la nostra intellighenzia si è opportunamente appropriata, il dono naturale dei malgasci di imparare le lingue, con particolare riguardo per l’inglese, uno sviluppo della tecnologia informatica di cui la gioventù urbana fa avido uso, ma che si estenderà a breve anche a tutte le classi sociali e a tutti i gruppi religiosi. Molte risorse, molte occasioni che abbiamo ora per trasformarci traducendo le nostre opere in lingue straniere perché il Mondo ci aspetta e ha bisogno anche di noi per esistere.”

Vi proponiamo la sua poesia Ranitra, che è già in sè un gioco di parole

Ranitra,  “acuto”  può riferirsi a qualcosa che ferisce e può al contempo significare “intelligente”.

Ranitra intesa come radice può voler dire “prendere in giro”, come il verbo “provocare”, “irritare”.

Infine, Ranitra significa anche “amico”, in lingua merina, amico segreto come in “amante”, vary ranitra.

madagascar2011 1439.jpg - 126.27 KbPiù amaro è il morso della rabbia
che ti sveglia la mattina
ti tiene sveglio di notte
Più amaro è il prezzo del sudore
che tu nemmeno noti
vuoto e non aiutato da
rinsecchito e grato
!…
E’ persino più duro
non sollevarsi, schiacciato dalle proteste
non sognare, pietrificato dalla debolezza,
non rassegnarsi, di vedute ristrette.

Amaro è tutto questo!madagascar2011 1484.jpg - 160.42 Kb

Nel buio di ogni giorno
brilla la Luce
si alza la Gioia
inonda e vince la bile-che-non-si-copre

poi si alzano i cori dei pronti
a vincere ogni giorno
a porre i propri raggi all’eredità della storia

Cantate o colline
come colei, la più bella
che si solleva ininterrottamente invincibile in guerra
Madagascar

Scritta da Elie Rajaonarison il 15 Agosto 1990, un anno e cinque giorni dopo il massacro di Iavoloh [it].

Immagini collegate: