La mensa di Manarinony

Dall’unica strada che attraversa il Madagascar da Nord a Sud, la RN7 si dipartono sia a destra che a sinistra altre strade tutte rigorosamente sterrate che, arrampicandosi sulle colline, si addentrano nell’interno della brousse, cioè la savana, e portano ai villaggi rurali. Il comune rurale, Fokontany, è la struttura tipica della società malgascia: un insieme di case, costruite alla maniera tradizionale, coi mattoni di argilla e il tetto di paglia, con la povera terra già sfruttata e da coltivare ancora, qualche animale da cortile, e talvolta la scuola elementare.

UnicoSole opera in piccoli villaggi rurali, dove abita qualche centinaio di persone, famiglie organizzate in maniera patriarcale: gli anziani vivono coi i figli adulti e soprattutto con tanti, tantissimi bambini.

Manarinony è uno di questi: poche centinaia di metri di distanza dalla RN7, una di queste stradine porta a uno slargo dove sorgono la chiesa e la scuola.  Eccola: ci sono 5 classi, dalla prima alla quinta, con 5 insegnanti, una delle quali è la Preside.

Nel 2007 il direttore della scuola chiese a UnicoSole di finanziare la mensa e garantire un pasto agli alunni per 8 settimane, da metà gennaio a metà marzo.

Da allora, la mensa è stata assicurata tutti gli anni, garantendo un pasto per 8 settimane, nel periodo da gennaio a marzo, quando le scorte del riso dell’anno precedente sono terminate e non c’è ancora il nuovo raccolto. UnicoSole finanzia l’acquisto di latte, zucchero, pane, olio, carne. I genitori del villaggio cucinano a turno, all’aperto, poi passano tra i banchi e riempiono i piatti che i bambini si portano da casa.

Con questo intervento anche l’attenzione degli alunni durante le lezioni migliora. In 10 anni abbiamo nutrito più di 2000 bambini

Prima di mangiare i bimbi si lavano le mani con l’acqua della fontana accanto alla scuola, una di quelle dell’acquedotto che abbiamo costruito qui anni fa.

Per noi che siamo abituati a farlo, questa non è una notizia importante, ma in un Paese povero come il Madagascar l’acqua corrente è una rarità e la gente utilizza spesso acqua infetta, cosicchè le malattie come la dissenteria sono all’ordine del giorno. Anche questa abitudine è una opportunità per i bambini per imparare le norme elementari dell’igiene e migliorare la salute.

Lo scorso anno, in piena carestia, la mensa è proseguita per un altro mese.

Quest’anno, per sopperire alle gravi necessità alimentari, la mensa è stata assicurata per quattro mesi, da gennaio ad aprile.

8 settimane di mensa per 5 giorni, da lunedì al venerdì, costano poco più di 5 euro per ogni bambino.

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